Calestano - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Di rilevante importanza, la Chiesa di San Lorenzo, e il Museo archeologico. Esso raccoglie reperti  di scavi locali risalenti a periodo diversi, dall'età del ferro all'epoca romana.
 Da visitare a Ravarano il bellissimo Castello, antico e pittoresco fortilizio dei Pallavicino anteriore al XIII secolo.
 Di notevole interesse geologico e spettacolare sono i "Salti del diavolo", caratteristici affioramenti rocciosi dall'aspetto di bastione rettilineo con guglie di roccia, torrioni e creste dentellate, che all'altezza di Chiastre tagliano trasversalmente la vallata in 5 km fino a raggiungere Cassio sulla sponda sinistra del torrente Baganza.
Palazzo Coruzzi.
 Nel 1249 il comune di Parma donò ad Alberto Fieschi di Lavagna il territorio di Calestano occupante parte della Val Baganza e munito di castelli a Marzolara, Alpicella, Vigolone. Nel 1313, Otto-buono e Luca Fieschi chiesero ed ottennero che l'imperatore Enrico VII li investisse dei loro domini, fra i quali il feudo della Val Baganza. Nel 1371, i Visconti, che rivendicavano la soggezione di Calestano alla loro signoria, fecero fortificare il castello già esistente nel borgo, temendo gli attacchi dei d'Este, che conquistarono il Parmense nel 1409. Sparsi nel borgo, si possono vedere alcuni esempi di architettura spontanea montana, che pur nella povertà dei materiali usati hanno una certa dignità estetica. Al bivio per Calestano è collocata una Maestà di linea settecentesca, con la tipica copertura a lastre di arenaria, ora adibita a legnaia. Degli antichi castelli della Val Baganza, rimane, molto ben conservato, quello di Ravarano, a picco sul torrente. Edificato prima del XIII secolo a difesa dagli attacchi della vicina Lunigiana, il castello era originariamente del comune di Parma, che lo vendette, con la relativa giurisdizione, a Pelavicino Pallavicino nel 1214. Fu distrutto dall'esercito comunale nel 1267 e ricostruito dai Pallavicino verso il 1300. Appartenne a questa famiglia, condividendone le molteplici vicende, fino al 1687, quando pervenne ai Boscoli, che lo permutarono con Berceto nel 1707. In seguito passò nelle mani di vari proprietari.
 Attualmente appartiene alla famiglia Nanni. La piccola catena di alture che divide la Val Baganza dalla Val Parma è una tradizionale meta di escursioni non eccessivamente impegnative: a Marzolara, inoltre, qualche impianto di risalita richiama ancora una certa affluenza di sciatori, anche se sono lontani " i tempi d'oro", quando, grazie al tram, questa era la stazione sciistica più facilmente raggiungibile dalla città. Il Monte Sporno (m 1060), sul confine orientale del territorio di Calestano, è accessibile dalla frazione Vallerano. Per la sua caratteristica "coltivabilità" e per i suoi immensi prati è sempre stato celebrato dagli amanti della montagna di altri tempi e dagli storici locali. Lo stesso duca Ferdinando di Borbone vi si recò due volte. Molto suggestivo è anche il Montagnana (vi si accede generalmente da Ravarano-Vigolone), che si presenta come un vasto altipiano (m 1313) tutto prati e faggete. Fin dall'antichità, questa zona della Val Baganza, ricca di pascoli, è stata sfruttata per la pastorizia.
Chiesa di S. Lorenzo
 La chiesa è ubicata nella piazzatte del paese, che si stacca dall'ansa nordorientale della via principale: l'edificio, che spicca da lontano con lo spoglio campanile seicentesco, conserva all'interno un coro ligneo settecentesco, un confessionale barocco, alcune tele di scuola parmense del XVII secolo e un dipinto raffigurante il santo titolare opera di Pietro Melchiorre Ferrari (XVIII secolo).
Salti del Diavolo
 L'autunno, che colora di giallo e rosso i faggi e i castagni, e' uno dei periodi migliori per ammirare le guglie rocciose e torrioni arenacei detti "Salti del Diavolo" la cui formazione risale a duecento milioni di anni fa. I "Salti del Diavolo" si possono vedere poco dopo il comune di Calestano, sulla fascia appenninica della provincia di Parma, lungo la strada per Berceto da Ravarano fino a Cassio.
  Sono velati da una bella e fantastica leggenda medioevale: narra che siano le orme del diavolo messo in fuga da un eremita abitante questa vallata!
Castello di Ravarano  L'origine di questo castello risale al mille, come si deduce dalla sua forma e struttura priva di merlature ed altri ornamenti architettonici di cui abbondano i castelli costruiti in epoche successive. Il territorio di Ravarano fece parte, in antico, del contado parmense ed il Comune di Parma, per difendere il passaggio alla Lunigiana, avrebbe fatto edificare sul colle che domina la valle del Baganza il castello. Non ci é stata tramandata la cronaca relativa all'epoca precisa in cui fu costruito e alle prime vicende che lo accompagnarono finché rimase sotto il Comune di Parma.
 i sa che il Comune di Parma lo vendette con tutta la corte dipendente e la sua giurisdizione ai marchesi Pallavicino all'inizio del secolo XIII, come risulta dai Capitoli e dagli Statuti raccolti nel 1255, i quali poi confermano una vendita già avvenuta.
 In epoche successive fu di proprietà dei marchesi Boscoli (1687). Nel 1752 fu investito il conte Beltrame Cristiani, Gran Cancelliere e consigliere intimo di S. Maestà Imperatore e Governatore di Mantova. Egli era  nato a Varese Ligure il 2 dicembre 1702.
 Il marchese Giuseppe Lalatta ereditava il Feudo di Ravarano nel 1808. Successivamente passava dalla famiglia Lalatta ai Bertè di Armorano, alla famiglia Pozzi di Monza, alla famiglia Prevedoni ed al sig. Egidio Forni. Attualmente é di proprietà della famiglia Nanni-Fainardi.